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Obesità: qual è il giusto approccio diagnostico-terapeutico?

Come affrontare nel modo correttola diagnosi e la terapia dell’obesità,
alla luce delle nuove prospettive.

5 min. tempo di lettura
Ilaria Messuti

A cura di Ilaria Messuti

Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università degli studi di Torino

Introduzione

Negli ultimi decenni l’incidenza di obesità a livello mondiale è incrementata notevolmente, raggiungendo livelli di epidemia globale.Si stima che in Europa più del 22% delle persone sia affetta da obesità e che questi numeri siano destinati ad aumentare nel tempo fino a raggiungere il 50% della popolazione nel 2030.
Ma l’obesitàsi può curare?

Di cosa si tratta?

L’obesità è stata ormai da tempo riconosciuta come malattia cronica e progressiva e rappresenta uno dei principali problemidi salute pubblicaa livello mondialesia per la sua crescente diffusione, sia perché può predisporre allo sviluppo di altre problematiche come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, patologie cardiovascolari, tumori, riduzione della fertilità, sovraccarico delle articolazioni, disturbi dell’umore.

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In generale sovrappeso e obesità possono rappresentare un importante rischio per la salute, aumentando il rischio di morte (si stimano circa 3 milioni di decessi all’anno nel mondo correlabili) e di sviluppare patologieche possano portaread una condizione di disabilità cronica.

Il problema dello stigma

Oltre alle problematiche di salute sopra citate, le persone affette da obesità incorrono spesso in quello che viene chiamato “obesity bias”, immerse in un contesto sociale fortemente stigmatizzante che fa ancora molta fatica a riconoscere questa condizione come patologica. Lo stigma relativoall'obesità è una forma di discriminazione socialeche colpisce le persone affette da sovrappeso o obesità, associando la loro condizione a giudizi negativi sulla loro personalità, capacità e forza di volontà.

Questo pregiudizio si manifesta in vari contesti, dalle interazioni quotidiane, al posto di lavoro o nei media, dove l'obesitàviene spesso vista come una mancanza di autodisciplina o una "colpa" individuale, Lo stigma permea inoltre anche i luoghi di cura, interessando spesso il personale medico-infermieristico, i professionisti della nutrizione e dello sport, figure alle quali le persone affette da obesità si rivolgono in cerca di supporto, creandoun importante ostacolo per l’accesso ai percorsi di trattamento e prevenzione.

A quali professionisti rivolgersi?

L’obesità è una patologia legata a molteplici fattori, di natura ereditaria, ormonale, psicologica.Per tale motivo è importante rivolgersi a diversi professionisti che possano offrire un approccio multidisciplinare per affrontare il problema in modo completoe personalizzato. Tra i principali professionisti da consultare ci sono:

  • Medico di famiglia: il primo passo è consultare il medico di medicina generale,che può valutare lo stato di salute, prescrivere esami di laboratorio per verificare eventuali complicazioni e indirizzare verso gli specialisti più adatti.
  • Medico dietologo o endocrinologo: tali specialisti sono in grado di diagnosticare eventuali squilibri ormonalio metabolici, determinarne un giusto inquadramento e stabilire il percorsoda intraprendere, che comprenda la correzione dello stile di vita e eventuali terapie farmacologiche di supporto
  • Dietista: tale figura è indispensabile per la costruzione di un piano alimentare equilibrato, sostenibile e personalizzato, che tenga contodelle necessità individuali, senza ricorrere a diete drastiche e poco sostenibili.
  • Psicologo o psichiatra: in caso vengano identificati fattori emotivi o psicologici che richiedano supporto specifico tali figure sono indispensabili per gestire questiaspetti.
  • Chinesiologo: parte fondamentale del percorso di cura è l’inserimento di esercizio fisico regolaree un chinesiologo può essere fondamentale per creare un programma di allenamento su misura che sia sicuro ed efficace, tenendo conto delle eventuali limitazioni fisiche.
  • Chirurgo bariatrico: in caso di obesità grave e di insuccesso di altre strategie terapeutiche si può considerare il ricorso alla chirurgia bariatrica.

Un approcciointegrato, che considerigli aspetti fisici,psicologici e comportamentali, è spesso il più efficace per affrontare l'obesità in modo sostenibile.

Qual è il giusto approccio all’obesità?

Per il trattamento dell’obesità è indicato l’utilizzo di un approccio terapeutico “a piramide” dove alla base della piramide troviamo le modifiche dello stile di vita e delle abitudini alimentari che il paziente può attuare con l’aiuto dei professionisti dedicati con percorsi “cuciti su misura” in base alle esigenze del paziente. Nel caso in cui i benefici in termini di caloponderale siano scarsio insufficienti, si valuta l’inserimento della terapia farmacologica.
È fondamentale che i farmaci vengano prescritti da medici specializzati in tali terapie,per gestire al meglio i dosaggi terapeutici, gli eventuali effetti collaterali, la durata della terapia ed il percorso nel suo complesso.

La chirurgia bariatrica viene presa in considerazione in caso gli step precedentemente descritti non abbianoportato ad un miglioramento sufficiente dello stato di salute legato alla condizione di obesità. Gli interventi maggiormente utilizzati in Italia ad oggi sono il By-pass gastrico e la Sleeve gastrectomy, che da soli rappresentano più dell’80% degli interventi bariatrici praticati.

Per quanto tempo va seguita una persona con obesità?

È fondamentale riconoscere che l’obesitàè una vera e propriapatologia cronica e in quanto tale richiede controlli e terapie a lungo termine.
Il percorso di cura di una persona affetta da sovrappeso o obesità è sfaccettato e può richiedere fasi diverse a seconda dello stato di salute della persona, della gravità dell'obesità, delle complicazioni presenti, degli obiettivi condivisi e della risposta al trattamento. Di fatto non esiste una tempistica uguale per tutte le persone,ma il trattamento dell'obesità è generalmente un processo che dura per tutta la vita.
In linea generale si può suddividere grossolanamente il percorsoterapeutico in due fasi:

  •  l’approccio iniziale con la definizione di obiettivi nel breve-medio termine, in cui l'obiettivo principale può essere la perdita di una quantità significativa di peso (ad esempio, il 5-10% del peso corporeo) per migliorare la salute generale,ridurre i rischi
  • di malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari e l'ipertensione, e migliorare la qualità della vita.
  • il mantenimento a lungo termine,in cui l’obiettivo è mantenere quanto raggiunto ed evitare la weight cycling syndrome (il recupero ponderale con il cosiddetto effetto yo-yo)

Conclusione:

In conclusione, l’obesità è una patologia cronica e recidivante che può aumentare il rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari, metaboliche e oncologiche e che può compromettere notevolmente la qualità di vita delle persone che ne sono affette.
In quanto patologia merita di essere affrontata in ambito sanitario con il supporto di professionisti specializzati, fornendogli strumenti necessari al miglioramento dellostato di salute, in assenza di pregiudizi o discriminazioni.

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