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Obesità e tumori: quale legame?
Francesca Dominici

Francesca Dominici

Medico Chirurgo specialista in Scienza dell’alimentazione presso l’Università di Roma Tor Vergata

 


Introduzione

L’obesità è una malattia cronica complessa caratterizzata da un accumulo eccessivo di tessuto adiposo, che può comportare un aumento del rischio di numerose malattie croniche, tra cui le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, e alcune forme di cancro. Studi recenti, tra cui una meta-analisi pubblicata su Nature Reviews Cancer, suggeriscono che il rischio oncologico non è legato solo alla quantità di grasso corporeo, ma anche alla sua distribuzione, con il grasso viscerale che gioca un ruolo cruciale. Inoltre, meccanismi come l'infiammazione cronica, l'alterazione ormonale e l'insulino-resistenza sembrano essere i principali responsabili di questo legame.

Quali tumori sono più associati all’obesità?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’obesità contribuisce a circa il 4% dei nuovi casi di tumore diagnosticato ogni anno a livello globale. Solo in Europa, si stima che il 40% dei tumori al seno e all’endometrio nelle donne post-menopausa siano attribuibili all’obesità. Gli studi evidenziano che il rischio di sviluppare almeno 13 tipi di tumori può aumentare significativamente con l’obesità. Tra questi troviamo diverse neoplasie dell’apparato digerente, come quelle a carico di esofago, stomaco, colon retto, fegato, pancreas e colecisti. A questi si aggiungono tumori associati al genere femminile, come il carcinoma mammario, il tumore dell’endometrio e quello ovarico.

In misura inferiore, l’obesità può essere correlata anche a tumori della tiroide, del rene e della prostata. Infine, sebbene con un legame meno evidente, alcune ricerche indicano una possibile associazione con il mieloma multiplo, il meningioma e la leucemia promielocita acuta.

Come l’obesità favorisce lo sviluppo dei tumori

Sono stati proposti vari meccanismi per spiegare come l’accumulo eccessivo di tessuto adiposo può influire sul rischio di cancro.

Ecco i principali fattori coinvolti:

1. Infiammazione cronica e grasso viscerale:
Il tessuto adiposo, in particolare quello viscerale, rilascia citochine pro-infiammatorie che mantengono il corpo in uno stato di infiammazione cronica. Questa condizione favorisce un microambiente protumorale, caratterizzato dalla proliferazione incontrollata delle cellule, dall'angiogenesi e dalla capacità di metastasi. Tumori dell'apparato digerente, come quelli al colon, fegato e pancreas, sono spesso associati a questa infiammazione prolungata. Il grasso viscerale, posizionato in profondità attorno agli organi, rappresenta un rischio maggiore rispetto al grasso sottocutaneo.


2. Eccesso di ormoni sessuali:

Il tessuto adiposo è attivo dal punto di vista endocrino e produce estrogeni attraverso l'aromatizzazione degli androgeni. Questo aumento degli estrogeni è particolarmente rischioso per le donne in postmenopausa, accrescendo il rischio di tumori come quello al seno, all'utero e alle ovaie. L'eccesso di ormoni sessuali accelera i cicli di divisione cellulare, aumentando le probabilità di errori genetici e, di conseguenza, la formazione di cellule tumorali.


3. Insulino-resistenza e fattori di crescita:

L’obesità è spesso associata a insulino-resistenza, una condizione in cui il corpo deve produrre più insulina per mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue. l'insulina può aumentare i livelli di fattori di crescita come l'IGF-1 (fattore di crescita insulino-simile), che promuove la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali. Tumori come quelli del colon e del rene sono frequentemente associate a questi meccanismi.

4. Disregolazione del metabolismo lipidico:

L'accumulo di lipidi nel tessuto adiposo e negli organi interni genera specie reattive dell'ossigeno (ROS) e stress ossidativo, che danneggiano il DNA delle cellule e aumentano il rischio di mutazioni oncogeniche. Questo processo contribuisce alla progressione tumorale, soprattutto in organi come il fegato, il pancreas e il colon.

L'importanza di controllare il peso anche dopo la malattia

Negli ultimi anni, è diventato sempre più chiaro che l'attenzione al peso corporeo gioca un ruolo fondamentale anche nei pazienti oncologici. Durante i trattamenti l'obiettivo primario è prevenire la malnutrizione, che può compromettere la risposta alle terapie e indebolire il sistema immunitario.

Tuttavia, per chi è affetto da obesità, la perdita di peso può contribuire a ridurre il rischio di recidive e migliorare la sopravvivenza globale. Per questo motivo anche ai pazienti oncologici, in particolare a quelli che hanno tumori dell’apparato digerente, si raccomanda di seguire alcune prescrizioni dietetiche. Per i pazienti oncologici, è fondamentale seguire un piano nutrizionale che tenga conto delle loro specifiche condizioni, con l'obiettivo di migliorare il benessere generale e ridurre i fattori di rischio a lungo termine.

Le raccomandazioni più comuni includono un’alimentazione bilanciata, ricca di alimenti integrali, frutta e verdura, in linea con i suggerimenti dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

La prevenzione come possibile arma

La prevenzione come possibile arma

 

Il legame tra obesità e tumori dimostra quanto sia cruciale adottare stili di vita sani, non solo per prevenire malattie cardiovascolari e metaboliche, ma anche per ridurre il rischio di sviluppare neoplasie.

1. Perdita di peso graduale: anche una riduzione del 5-10% del peso corporeo può avere benefici
significativi per la salute. Diminuire il grasso viscerale, in particolare, aiuta a ridurre l'infiammazione cronica e a migliorare il controllo metabolico, entrambi fattori che riducono il rischio di neoplasie.

2. Alimentazione equilibrata: prediligere alimenti ricchi di fibre, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, limitando ad un consumo saltuario cibi ultra-processati, zuccheri aggiunti e grassi saturi.

3. Attività fisica regolare: l’esercizio fisico è fondamentale per il mantenimento del peso e per il miglioramento del metabolismo. Le linee guida raccomandano almeno 150 minuti; di attività aerobica moderata a settimana.

4. Evitare il consumo eccessivo di alcol: l’alcol è un fattore di rischio indipendente per molti tipi di cancro, e il suo consumo andrebbe limitato o evitato.

5. Smettere di fumare: anche se non direttamente collegato all’obesità, il fumo è un importante fattore di rischio per il cancro e altre malattie croniche.

Conclusione

I meccanismi alla base dell'associazione tra obesità e tumori sono complessi e multifattoriali, coinvolgendo squilibri ormonali, infiammazione cronica, insulino-resistenza e alterazioni metaboliche.

Questi processi non solo possono favorire l’insorgenza di neoplasie, ma possono influire anche sul decorso della malattia e sulla qualità della vita dei pazienti oncologici. La comprensione di tali dinamiche sottolinea l’importanza della prevenzione come strumento essenziale per ridurre il rischio di cancro e migliorare le prospettive di chi è già stato colpito dalla malattia.

La prevenzione, tuttavia, non si limita al singolo individuo. È necessario promuovere una cultura della salute che coinvolga le politiche pubbliche, le scuole, le aziende e i sistemi sanitari. Interventi come la regolamentazione dei cibi ultra-processati, l'educazione alimentare nelle scuole e l'accesso facilitato ad attività sportive possono fare la differenza.

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